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iron house

roma (italy) - 2011

ph. :anna galante

iron house! è il progetto sviluppato per una coppia di giovani tosti e decisi, che all’atto dell’intervista, il classico momento dell’assunzione dei desiderata che connoteranno l’operazione, oltre ad esporre la quantità e la varietà dei locali necessari e ad illustrare i riferimenti stilistici e materici desiderati, espressero con estrema determinazione la volontà di spostare il locale cucina in prossimità del grande terrazzo disponibile con affaccio sull’antistante parco.

La richiesta, corretta dal punto di vista distributivo, come spesso succede si andava a scontrare con le possibilità in termini impiantistici offerte dall’unità immobiliare: realizzare la cucina dove richiesto, avrebbe comportato l’inevitabile realizzazione del classico gradino-pedana necessario a contenere la corretta pendenza delle tubazioni di scarico.

 

Prospettai con chiarezza pro e contro della soluzione che si andava delineando, che, se è vero che da un lato movimenta in senso plastico il piano orizzontale, è anche vero che, soprattutto laddove la superficie non eccede, può generare scomodità nella disposizione degli arredi e talvolta anche situazione di pericolo al transito delle persone.

 

Da un difetto però, come spesso succede, è nato l’input forse più stimolante di tutta l’operazione. la richiesta di mettere all’occorrenza a tavola 14 persone, mi ha costretto a progettare un tavolo allungabile, in grado di scavalcare il salto di quota dettato dal gradino, che all’occorrenza e mediante una serie di facili operazioni in sequenza, permette al tavolo stesso, una volta sganciato dal mobile contenitore che in posizione standard lo accoglie, di ruotare e ribaltarsi, generando così un piano lungo 320 cm.

Insomma, una soluzione straordinaria e quel minimo strana che mette a tavola però un gran numero di persone, peraltro generando un inaspettato effetto ‘sgradonato’ della tavolata.

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